I contenuti dello schema del decreto-legge “Fare 2” sono ancora sottoposti al vaglio preliminare dei tecnici di palazzo Chigi, in attesa del nulla osta politico.

Costo dell’energia elettrica

Nel provvedimento che presto dovrebbe vedere la luce vi sarebbero disposizioni per la riduzione del costo dell’energia elettrica, l’introduzione di un sistema incentivante opzionale offerto ai produttori di energia elettrica rinnovabile ed in materia di certificazione energetica degli edifici.

Tali disposizioni mirano a ridurre il costo dell’energia, anche mediante misure finanziarie volte a diluire diversamente nel tempo ed a ridurre l’incidenza degli incentivi per la produzione di energia elettrica e per le energie rinnovabili sulla bolletta elettrica. Specifici indirizzi sono rivolti all’AEEG per la revisione degli attuali criteri di definizione del prezzo di riferimento dell’energia elettrica per i clienti in regime di tutela non riforniti sul mercato libero.

Si interviene inoltre sull’istituto del ritiro dedicato, stabilendo che per gli impianti a fonti rinnovabili incentivati il prezzo di ritiro è pari al prezzo zonale orario. La disposizione definisce, inoltre, un regime incentivante alternativo in materia di produzione di energia elettrica rinnovabile, attivabile su base volontaria, dal singolo produttore che desideri proseguire l’attività produttiva oltre il periodo di incentivo inizialmente stabilito, a fronte di una corrispondente riduzione del valore unitario dell’incentivo stesso. Si dispone, infine, la soppressione della norma che prevede la nullità dei contratti di vendita, trasferimento a titolo gratuito e locazione di beni immobili cui non sia allegato l’attestato di prestazione energetica, introducendo in sostituzione un sistema di sanzioni amministrative.

Garanzie sui finanziamenti alle imprese

Vi sono poi misure in materia di garanzie sui finanziamenti alle imprese a medio e lungo termine e modifiche dell’ambito di applicazione del privilegio speciale sui beni mobili.

Al fine di rafforzare i canali di finanziamento della PMI e di ridurre il costo del credito, si intende favorire il ricorso a finanziamenti garantiti – bancari e non – eliminando alcuni oneri fiscali legati all’accensione di garanzie di varia natura sui contratti di finanziamento a medio e lungo termine (crediti bancari e titoli obbligazionari), nonché l’applicazione della ritenuta del 20 per cento sugli interessi e altri proventi corrisposti ai fondi mobiliari chiusi che investono esclusivamente in titoli obbligazionari e le cui quote sono detenute da investitori qualificati.

La disposizione estende, inoltre, la possibilità di costituire un privilegio speciale sui beni mobili destinati all’esercizio dell’attività di impresa, attualmente previsto solo per i crediti bancari, anche a garanzia dei titoli obbligazionari, al fine di favorire l’accesso al mercato finanziario da parte delle PMI.

Operazioni di cartolarizzazione

Il provvedimento recherebbe anche modifiche alla disciplina applicabile alle operazioni di cartolarizzazione e per incrementare l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese tramite l’emissione di obbligazioni e lo strumento del fondo di credito.

Allo scopo di accrescere la diffusione di obbligazioni e titoli similari (cd. mini-bond) nei portafogli degli investitori istituzionali, la disposizione introduce alcune modifiche alla disciplina relativa alle operazioni di cartolarizzazione (prevedendo che si possano cartolarizzare anche i titoli obbligazionari) e a quella sugli strumenti ammissibili per gli investimenti delle compagnie di assicurazione e dei fondi previdenziali.

Progetti di innovazione industriale

Alcune disposizioni sono volte a favorire i finanziamenti della BEI sui grandi progetti di innovazione industriale, prevedendo la realizzazione di un programma nazionale di politica industriale avente lo scopo di attivare azioni e misure in linea con i principi e gli indirizzi formulati dall’Unione europea in materia, individuando anche le tematiche prioritarie di intervento, costituenti i driver strategici su cui costruire il programma di politica industriale.

La disposizione è volta a promuovere il finanziamento, da parte della Banca Europea degli Investimenti, di grandi progetti per l’innovazione industriale, anche mediante meccanismi di ripartizione del rischio denominato Risk Sharing Facility per l’Innovazione Industriale (RSFII), basato su uno schema di garanzia “a prima perdita” costituito con risorse pubbliche a valere sul Fondo per la Crescita Sostenibile.

Adempimenti fiscali

Le misure per la dilazione degli adempimenti fiscali in presenza di crediti certificati verso la Pubblica Amministrazione prevedono, per gli anni 2013 e 2014, la possibilità per le imprese di differire, entro l’anno finanziario in corso, i debiti fiscali in misura pari ai propri crediti certificati verso la pubblica amministrazione. La disposizione mira ad innescare un circolo virtuoso che favorisce, nei limiti consentiti dai meccanismi di finanza pubblica, il pagamento dei debiti fiscali previa ottemperanza della pubblica amministrazione ai propri debiti nei confronti delle imprese.

Vi sarebbero poi misure volte a favorire la realizzazione delle bonifiche dei siti di interesse nazionale anche mediante misure di agevolazione fiscale e misure particolari per l’area di crisi complessa del porto di Trieste, che hanno la finalità di superare le situazioni di criticità ambientale e di rimettere in moto l’economia dei territori interessati mediante alcuni interventi volti a favorire la bonifica ambientale dei siti di interesse nazionale (SIN) e la loro reindustrializzazione o riconversione produttiva, anche mediante agevolazioni fiscali. Si stabilisce, altresì, la designazione del Presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia quale Commissario straordinario per gli interventi nell’area di crisi complessa del porto di Trieste.

È inoltre prevista una disposizione introduce un credito d’imposta per i soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società nella misura del 50 per cento dell’investimento incrementale, rispetto all’anno precedente, fino a un tetto massimo di incremento di euro 5.000.000 di spese ammissibili, per le spese sostenute nelle attività di ricerca e di sviluppo.

Digitalizzazione delle piccole e medie imprese

Tra le misure per favorire la digitalizzazione delle piccole e medie imprese e per lo sviluppo di iniziative imprenditoriali legate ad internet, ve ne sono alcune che hanno la finalità di favorire specifici interventi produttivi, anche mediante finanziamenti europei, al fine di favorire l’informatizzazione delle micro, piccole e medie imprese, lo sviluppo di iniziative imprenditoriali legate ad internet e alla nuove tecnologie. Tra queste, la modifica dell’Allegato 10 del Codice delle comunicazioni elettroniche e la previsione di una nuova fascia di contributi amministrativi volti ad agevolare lo sviluppo delle PMI nel settore delle comunicazioni.

Sviluppo di tecnologie

Vi sono infine misure per lo sviluppo di tecnologie a carbone pulito, per la conoscibilità dei titoli minerari, per la sicurezza e la razionalizzazione della rete di distribuzione carburanti e per lo stoccaggio del gas naturale. Al fine di promuovere le tecnologie per il carbone pulito, anche in considerazione della intrinseca debolezza del sistema elettrico sardo, la disposizione consente alla regione Sardegna di bandire una gara per la realizzazione di una centrale a carbone dotata di una sezione per la cattura e lo stoccaggio della anidride carbonica prodotta, da realizzare nell’area del Sulcis Iglesiente, assicurando al vincitore della gara incentivi sotto forma di corrispettivi per l’acquisto dell’energia prodotta dalla centrale.

Si prevede inoltre il trasferimento allo Stato dei dati relativi ai rilievi geologici, geofisici ed alle perforazioni acquisiti dalle società concessionarie di titoli minerari dall’ENI S.p.a. Si istituisce l’anagrafe degli impianti stradali di distribuzione di benzina e gasolio della rete ordinaria. Da ultimo, si elimina l’obbligo a carico dell’ENI S.p.a. di realizzare un miliardo di metri cubi di spazio di stoccaggio originariamente previsto da offrire per il settore termoelettrico, considerato che esso rimarrebbe non utilizzato, gravando come costo per il sistema del gas nazionale, e fornirebbe un contributo non significativo alle residue esigenze di punta.

 

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