Studi odontoiatrici

Il nostro Paese diventa sempre più Orwelliano: la legge di fine anno, che spesso ci porta pesanti quanto inaspettate novità e quindi ci spiazza, si chiama legge di stabilità e il decreto che introduce macchinosi e fastidiosi adempimenti viene definito decreto semplificazioni.

Detto questo, con riferimento a quanto in oggetto, è bene soffermarsi un attimo per comprendere la vera portata della nuova normativa e le conseguenze che ne deriveranno a carico degli studi odontoiatrici.

Cosa prevede la normativa?

Dal 2016 le spese sanitarie sostenute potranno essere inviate mediante trasmissione telematica al(l’inquietante) Sistema Tessera Sanitaria, al fine di renderle disponibili per il modello 730 precompilato a cura dell’Agenzia delle Entrate.
È stato usato il verbo “potranno” in quanto l’Agenzia delle Entrate ha specificato che ogni contribuente, peraltro già paziente, ha facoltà di opporsi alla suddetta trasmissione telematica facendo annotare tale sua libera scelta sulla fattura.
La comunicazione telematica deve avvenire una volta l’anno, entro il mese di gennaio successivo e i dati da comunicare sono i seguenti:
• Codice fiscale del paziente
• Cognome e nome del paziente
• Data della fattura
• Tipologia della spesa (scegliendo un codice fra quelli previsti)
• Importo della spesa sanitaria sostenuta

Chi deve effettuare l’invio telematico?

Il soggetto obbligato è sicuramente l’odontoiatra, ma i dati possono anche essere trasmessi da associazioni di categoria e soggetti terzi abilitati all’invio telematico (leggasi commercialisti).

Cosa è conveniente per l’odontoiatra?

Facciamo una veloce comparazione fra le alternative:

1. Si provvede direttamente

a. Serve un computer e una linea telematica
b. Serve un software apposito o l’iscrizione ad un apposito portale di servizio
c. Serve l’indicazione in fattura del rispettivo codice prestazione
d. Serve molto tempo per trascrivere tutti i dati di ogni fattura

2. Ci si affida ad un’associazione di categoria

a. Bisogna indicare in fattura il rispettivo codice prestazione
b. Bisogna iscriversi all’associazione di categoria
c. Bisogna pagare il servizio (il portale può anche essere offerto compreso nella quota associativa, ma il servizio di digitazione dati sarà sicuramente a pagamento)

3. Ci si rivolge al proprio commercialista

a. Il commercialista già trascrive nel proprio sistema informatico tutti i dati della fattura per il corretto adempimento degli obblighi contabili e fiscali
b. Nel suo normale flusso di lavoro per l’immissione dati, il commercialista dovrà solo (eventualmente) aggiungere l’inserimento del codice prestazione (due lettere da scegliere da un menu a tendina che, nel caso in cui l’odontoiatra emetta fatture solo per prestazioni sanitarie deducibili, saranno sempre le stesse, quindi verranno aggiunte in automatico ad ogni registrazione)
c. Nel suo lavoro di controllo il commercialista non dovrà fare nulla in più a quanto già fa per la contabilità e per l’invio della dichiarazione polivalente (meglio conosciuta come “spesometro”)
d. L’adempimento annuale che si aggiunge al lavoro del commercialista è la predisposizione di una nuova comunicazione e il relativo invio telematico (che costituirà un costo in più per l’odontoiatra, ma sicuramente risulterà largamente sostenibile)

Mi sento pertanto di rassicurare gli amici odontoiatri, sicuramente già vessati da molteplici e ridondanti adempimenti burocratici, che stavolta (anche se ne avremmo fatto volentieri a meno) la nuova normativa non impatterà pesantemente sulla categoria.

Cosa fare da subito?

Qualcosa purtroppo c’è comunque da fare:
• Assicurarsi che il proprio commercialista sia a conoscenza del nuovo adempimento (vi assicuro che non è per niente facile stare aggiornati su tutte le novità per tutte le categorie)
• Assicurarsi che la software house del proprio commercialista si sia attrezzata per far fronte al nuovo adempimento (la prima scadenza al momento è fissata al 31 gennaio 2016)
• Qualora si effettuino prestazioni sanitarie non deducibili (per esempio estetiche) specificare in fattura il rispettivo codice prestazione
• Integrare il layout delle proprie fatture (o più semplicemente munirsi di un timbro) per far firmare al paziente (in caso di sua scelta in tal senso) una dichiarazione tipo la seguente: ”Dichiaro di oppormi a rendere disponibili all’Agenzia delle Entrate i dati relativi alle spese sanitarie”

Perché il paziente dovrebbe opporsi alla comunicazione dei propri dati?

Sono fatti suoi, comunque se il paziente non compila il mod. 730 (perché ha una partita IVA, perché deve compilare quadri non compresi nel mod. 730, perché non deve dichiarare nulla, ecc.) non ha alcun interesse a trasmettere i suoi dati all’Agenzia delle Entrate. Il paziente peraltro ha facoltà di integrare manualmente il proprio 730 precompilato con le spese sanitarie in sede di controllo ed invio della dichiarazione.

Cosa dovrebbero fare le associazioni di categoria?

L’unione fa la forza e la associazioni servono per questo. Nonostante quanto sopra esposto ci sono almeno un paio di cose per le quali le associazioni di categoria dovrebbero farsi sentire.
La più importante riguarda il sistema sanzionatorio che è a dir poco sproporzionato. In caso di omessa, tardiva o errata trasmissione dei dati si applica infatti la sanzione di euro 100 per ogni comunicazione, con un massimo di euro 50.000. Facciamo un esempio concreto: se un odontoiatra in un anno ha avuto 200 pazienti e invia la comunicazione in ritardo, ferme restando le responsabilità del proprio commercialista, sarà soggetto ad una sanzione di 20.000 euro
Ora, senza nulla voler togliere all’interesse dei cittadini a poter fruire del mod. 730 precompilato, non bisogna dimenticare che anche gli odontoiatri e i commercialisti sono cittadini con pari dignità (oltre che ottimi contribuenti) e dunque un siffatto sistema sanzionatorio (che non permette neanche il ravvedimento operoso) è veramente penalizzante in modo inaccettabile (anche perché un’eventuale omissione, per non parlare di un breve ritardo, non comporterebbe nessun danno al paziente che, come sopra riportato, può integrare la propria dichiarazione manualmente) e a mio avviso configura anche un caso di incostituzionalità rispetto all’art. 3 secondo il quale tutti i cittadini hanno pari dignità di fronte alla legge.
Una seconda cosa da perorare, sicuramente meno importante ma altrettanto sicuramente logica, è quella di abolire un nuovo adempimento ad hoc per la comunicazione dei dati delle fatture sanitarie e ciò per il semplice fatto che si tratta di dati già compresi nel cosiddetto spesometro, il quale andrebbe integrato solo con i suddetti codici di prestazione. A questo punto il lavoro del commercialista rimarrebbe lo stesso, l’odontoiatra non avrebbe alcun costo aggiuntivo e l’Agenzia delle Entrate potrebbe precompilare tutti i 730 che vuole.

Facciamo in modo che la tanto agognata semplificazione sia reale e soprattutto che sia per tutti!

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